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Centralia - La città che brucia da 60 anni


Centralia

Avete mai sentito parlare di Centralia? È una cittadina degli Stati Uniti situata nella contea di Columbia, nello stato della Pennsylvania, che è passata dai 2.761 abitanti del 1890 ai soli 4 del 2020, un calo che l'ha quasi trasformata in una città fantasma.


Non possiede più un codice ed un servizio postale dal 2002, gli edifici e le case sono stati demoliti, le strade non portano da nessuna parte, non ci sono negozi né scuole.


È rimasta un'unica strada che porta a Centralia, percorribile solo a piedi, ed è chiamata "Graffiti Highway", a causa delle scritte con la bomboletta lasciate dagli avventurieri in visita alla città. Tutte le altre vie di accesso della città sono invece state sbarrate con cumuli di terra.


Cosa può essere successo a Centralia per indurre i suoi abitanti ad abbandonarla? Centralia fu una città la cui economia si basava sull'estrazione del carbone, presente in diverse ed enormi miniere nel sottosuolo. Nel 1962 si scatenò un incendio in una di queste gallerie sotterranee, forse inizialmente appiccato in una discarica e non estinto a dovere. Il fuoco riuscì quindi ad entrare, attraverso un ingresso non sigillato, proprio in una miniera di carbone.


Si provò più e più volte a spegnere l'incendio, ma nessuno di questi tentativi ebbe successo e, ad oggi, non sono in programma ulteriori prove. Pare che il fuoco si sia diffuso lungo circa 1600 m² ed abbia abbastanza materiale combustibile da consumare per continuare a sopravvivere per altri 250 anni circa.


Nel 1979 il proprietario di una pompa di benzina notò un innalzamento della temperatura del carburante e, pochi anni dopo, un ragazzino cadde in una voragine che si era aperta improvvisamente sotto i suoi piedi.


E non finì qui, perché presso una sezione dell'autostrada 61 (quella che ora è la "Graffiti Highway") iniziarono ad aprirsi delle crepe a causa del calore del fuoco. Il monossido di carbonio sprigionato dal sottosuolo iniziò a gravare sulle condizioni di salute dei residenti, che cominciarono l'esodo nel 1984.


Un'ambientazione già di per sé spettrale non può far altro che accrescere l'alone di mistero che circonda quasi tutte le città fantasma nel mondo. Centralia non fa eccezione, se si pensa che tra le ultime opere artificiali rimaste in città spiccano ben tre cimiteri.


Alcuni visitatori raccontano di aver percepito, visto o sentito strane presenze, o di essersi sentiti osservati per tutta la durata della visita. C'è chi pensa addirittura che Centralia sia la vera porta per l'inferno!


Uno dei visitatori, Ruth Edderson, si recò a Centralia nel 1998. Con i suoi compagni giurò di aver visto due individui, vestiti con il tipico abbigliamento da minatori e con tanto di elmetto, fuoriuscire dal fumo ed incamminarsi per quale metro, fino a scomparire proprio come il fumo dal quale erano comparsi!

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