Circa sei chilometri prima che il fiume Bidasoa si getti nell'oceano Atlantico, le sue acque, che nell'ultimo tratto segnano il confine tra Spagna e Francia, bagnano la piccolissima Isola dei Fagiani, quasi uno scoglio boscoso al centro del fiume.
Qui, nel 1659, si incontrarono i sovrani dei due stati confinanti, per firmare il Trattato dei Pirenei, il quale pose ufficialmente fine alla guerra dei trent'anni. Nel Trattato il fiume Bidasoa, negli ultimi dieci chilometri del suo corso, fu posto come confine naturale tra i due paesi, fino al golfo di Biscaglia.
Come quasi sempre accade quando è un fiume a segnare il confine, questo viene posto più o meno al centro del corso d'acqua. Seguendo questo ragionamento, l'isola veniva divisa idealmente a metà, con Francia e Spagna che avrebbero occupato rispettivamente la porzione posta dal loro lato.
Invece, i due paesi fecero un altro tipo di accordo: l'Isola dei Fagiani divenne un condominio, ossia un territorio su cui più nazioni esercitano alla pari la propria sovranità. Storicamente, ci sono stati alcuni casi di condominii, ma non sono durati molto tempo. Il successo di una tale disposizione richiede la cooperazione di tutte le parti coinvolte, che non è facile mantenere a lungo.
L'Isola dei Fagiani non è solo il condominio che resiste da più tempo, ma è anche l'unico in cui la sovranità non è condivisa simultaneamente, ma alternativamente: per sei mesi l'anno è governata dalla Francia (dal 1° agosto al 31 gennaio), per gli altri sei dalla Spagna (dal 1° febbraio al 31 luglio).
Prima della firma del Trattato, lo status dell'isola non era ben definito, ma costituiva una specie di zona neutra che veniva utilizzata come luogo d'incontro tra i rappresentanti di Francia e Spagna, come luogo di scambio per i prigionieri, oppure per fidanzamenti e matrimoni reali fra eredi delle rispettive corone.
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