Nel caos successivo alla prima guerra mondiale, la Lituania si affrettò a creare strutture statali funzionanti e a difendersi nelle guerre d'indipendenza lituane contro i soldati tedeschi, sovietici e polacchi. Nel novembre 1918, in risposta a questa situazione, la popolazione della cittadina di Perloja istituì un comitato parrocchiale autonomo, spesso chiamato Repubblica di Perloja (Perlojos respublika), presieduto da Jonas Česnulevičius, veterano dell'esercito imperiale russo.
La Repubblica di Perloja aveva un proprio tribunale, una polizia, una prigione, una moneta (Perloja litas) e un esercito di 300 uomini, che ingaggiò combattimenti con varie unità militari. L'autogoverno fu mantenuto anche durante la guerra lituano-sovietica del 1919; il comitato parrocchiale fu semplicemente rinominato in comitato rivoluzionario.
Dopo la guerra polacco-lituana per la regione di Vilnius, Perloja si ritrovò nella zona neutrale istituita dalla Società delle Nazioni. Nel 1923, la zona fu divisa lungo il fiume Merkys, lasciando una sponda alla Lituania e un'altra alla Seconda Repubblica polacca, ponendo perciò fine alla Repubblica di Perloja. Questa micronazione esistette quindi, con alcune interruzioni, per appena cinque anni, dal 1918 al 1923.
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