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CSI - La nazionale di calcio più breve di sempre


CSI - La nazionale di calcio più breve di sempre

L'Europeo del 1992 fu il primo grande torneo per nazionali dopo la fine della Guerra Fredda con la caduta del muro di Berlino nel 1989. Tale evento ebbe anche ripercussioni sulla geografia calcistica dell'epoca.


A farne le spese furono la Jugoslavia (esclusa dal torneo a causa della guerra civile) e l'Unione Sovietica, che venne sostituita dalla nazionale della Comunità degli Stati Indipendenti, nata un anno prima sulle ceneri dell'URSS.


La nuova nazionale rappresentò 11 delle 15 repubbliche dell'ex Unione Sovietica, in quanto Estonia, Lituania e Lettonia si erano già separate da Mosca, mentre la Georgia si era autosospesa dall'Unione Sovietica nel 1990, dichiarandosi autonoma.


Stemma della CSI
Stemma della CSI

La CSI, oltre a ereditare la qualificazione dell'URSS ad Euro '92, ne riprese anche la maglia (rossa con inserti bianchi e la scritta CIS sul petto). Ai gironi della competizione fu inserita nel gruppo B con Scozia, Germania e Olanda.


A guidarla il CT Anatolij Fëdorovič Byšovec, allenatore dell'URSS ai precedenti Europei. La squadra vantava alcuni importanti giocatori come Sergej Alejnikov, Viktor Onopko, Igor Kolivanov e Andrej Kalchensis.


Nonostante un organico discreto, l'esordiente Comunità degli Stati Indipendenti venne eliminata al primo turno, ottenendo due punti in tre gare, togliendosi però la soddisfazione di fermare sul pari la Germania (finalista del torneo) e l'Olanda campione in carica, rispettivamente col punteggio di 1-1 e 0-0. Nell'ultima partita arrivò una pesante sconfitta contro gli scozzesi (3-0) che costò l'eliminazione agli ex sovietici.


Euro '92 fu la prima ed ultima volta che si vide la nazionale della CSI, siccome l'anno successivo la rappresentativa di dissolse e ogni atleta iniziò a giocare nella federazione di appartenenza.

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