Leggendo il titolo del post, molti di voi crederanno impossibile quanto scritto, ma è successo ben due volte nella storia del calcio.
Il primo caso riguarda il club islandese Fram, della capitale Reykjavík, a cui è attribuito un record impressionante: aver vinto sei campionati consecutivi, dal 1913 al 1918, senza mai perdere e pareggiando appena una volta. Numeri clamorosi, ma solo all'apparenza. Esatto, perché in quelle sei stagioni la squadra giocò appena otto partite!
I primi due tornei li vinse perché non si presentarono gli avversari. L'unico pareggio, nel 1916, avvenne contro il Knattspyrnufélag Reykjavíkur, per 2-2, e in quel campionato il Fram disputò solo tre incontri (la terza partecipante fu il Knattspyrnufélagiđ Valur).
In poche parole, il Fram conquistò sei titoli consecutivi, ma di fatto affrontò appena tre squadre diverse e due dei titoli furono vinti senza giocare contro nessuno.
L'altro fatto, invece, vede coinvolto l'Athletic Bilbao e la Coppa di Spagna (Copa del Rey); infatti, la società di Bilbao, nel 1904, si aggiudicò la competizione senza aver giocato una sola partita, senza neanche aver calpestato il prato del campo da gioco.
Tutto ciò ha una spiegazione. La seconda edizione della Coppa di Spagna fu organizzata nella capitale Madrid dall'Associazione madrilena dei club di football. Si iscrissero, per parteciparvi, l'Athletic Bilbao, l'Español de Barcelona (l'attuale Espanyol) e quattro squadre madrilene - Club Español de Madrid, Madrid FC (il "padre" del Real Madrid), il Moncloa FC e l'Iberia FC - che dovevano partecipare ad un'eliminatoria regionale per accedere alle seminali.
Da una parte, l'Athletic passò automaticamente in finale perché il suo rivale, l'Español, decise di non intraprendere il viaggio per andare a giocare. Dall'altra, il Moncloa batté per 4-0 l'Iberia, mentre il Madrid e l'Español de Madrid pareggiarono 5-5. I giocatori di queste ultime due squadre si rifiutarono di sciogliere il pareggio allungando i tempi, per cui gli organizzatori ordinarono di ripetere il match il giorno seguente. Ma il Madrid non si presentò all'incontro, poiché sosteneva che il regolamento del torneo proibisse espressamente che si giocassero due partite in due giorni consecutivi.
Così, in semifinale si affrontarono l'Español de Madrid e il Moncloa, ma la partita venne sospesa quando il difensore dell'Español de Madrid, Alfonso Hermúa, subì la doppia frattura di tibia e perone. Dato che al momento dell'interruzione l'Español vinceva 1-0, pretese di passare in finale e sfidare l'Athletic.
Nel corso di un'assemblea dell'Associazione riunitasi per risolvere il caso, il presidente della società, Ceferino Rodríguez Avecilla, propose di accettare la richiesta. Essendo però il presidente della società, la sua proposta fu respinta.
Per risolvere il tutto, si fece ricorso ad un sorteggio, che favorì l'Español de Madrid. L'Athletic però si rifiutò di affrontarlo avendo capito che, in accordo con il regolamento del campionato pubblicato inizialmente, quella squadra non aveva superato le qualificazioni regionali: aveva pareggiato una partita e non aveva vinto la successiva.
Dinnanzi a questo, e vista anche la fretta dei giocatori del Bilbao di ritornare nella propria città e alle proprie occupazioni, l'Asociación Madrileña considerò concluso il torneo e consacrò vincitore l'Athletic Bilbao per via della sua esclusiva condizione di campione in carica, essendo stato incoronato l'anno precedente. I baschi, così, sollevarono la coppa d'argento donata dal re Alfonso XIII senza una goccia di sudore e senza aver indossato la loro maglietta biancorossa.
Comments