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La storia dei paesi baltici


paesi baltici

Oggi andiamo a conoscere la storia sui paesi baltici, ovvero le tre repubbliche sulla costa orientale del mar Baltico: Estonia, Lettonia e Lituania.


Il nome della regione geografica è dovuto ai balti, una popolazione indoeuropea che si stabilì lungo le coste del Baltico e che parlava una delle lingue baltiche. L'isolamento di queste popolazioni dal resto del continente per diversi secoli ha contribuito a preservare antiche tradizioni.


Già nel corso del Neolitico, varie popolazioni (maggiormente i balti) si insediarono variamente in Lituania, Lettonia ed Estonia. Nella stessa zona geografica si insediarono, in epoche più o meno diverse, pruzzi, jatvingi, skalviani, curi, seloni, semigalli, galindi, letgalli, lettoni, livoni, lituani e selonici. La prima descrizione scritta su questi popoli è di Tacito nella sua opera "De origine et situ Germanorum".


Al contrario dell'Europa occidentale, dove vi furono diversi cambiamenti per le invasioni barbariche, la situazione fu più stabile, perché le diverse popolazioni, invece che costituirsi assieme, conservarono la propria conformazione. Fu solo due secoli dopo che nella Lituania si invertì la tendenza dissociativa delle comunità a favore di una costituzione unitaria dei diversi gruppi etnici: fu così che venne a formarsi il Ducato di Lituania.


In contemporanea col periodo delle crociate, anche nei paesi baltici si mise in atto il tentativo di cristianizzare le comunità che più di ogni altre si erano isolate dagli eventi storici del continente, sulla spinta della Santa Sede. Si formarono degli ordini religiosi cavallereschi volti a sottomettere anche territorialmente le terre che avevano rifiutato la conversione.


Intorno al 1300, il quadro politico vedeva il Granducato di Lituania e la Confederazione della Livonia; quest'ultima era gestita dall'Ordine di Livonia. Col tempo l'Ordine di Livonia si espanse, raggiungendo l'apice nel XV secolo, con l'indipendenza dall'Ordine teutonico, entrato in crisi dopo la battaglia di Grunwald. La situazione politica rimase instabile nell'area della Lettonia e dell'Estonia, a causa dei conflitti con i russi nella guerra russo-livoniana.


Mentre il Granducato di Lituania accresceva la propria potenza (tanto da diventare lo stato più grande d'Europa nel XV-XVI secolo), la Confederazione entrò in un lento declino che culminò con la dissoluzione dell'Ordine di Livonia a seguito della conversione al luteranesimo del Gran maestro Gottardo Kettler. La Lettonia e parte della Lituania divennero parte del Ducato di Curlandia e Semigallia, mentre l'Estonia fu assoggettata all'Impero russo. L'espansione dei russi portò anche alla conquista della Lettonia nel corso del 1600. Nello stesso secolo, l'Impero Svedese detenne il possesso di gran parte della regione baltica e delle coste sul mare omonimo per 100 anni, fino alla Grande guerra del Nord (1700-1721). Il Granducato di Lituania si fuse con il Regno di Polonia nel 1569, continuando ad esistere fino al 1795, anno in cui cessò di esistere la Confederazione polacco-lituana.


I tre stati baltici entrarono a far parte dell'Impero russo come governatorati del Baltico fino al 1917.


Parte del territorio, durante la 1°guerra mondiale fra il 1917 e il 1918, venne invasa dall'Impero tedesco. In seguito alla rivoluzione russa e alle vicende del conflitto mondiale, i tre stati ottennero l'indipendenza nel 1918 insieme al vicino Granducato di Finlandia.


Dal 1940, le repubbliche baltiche vennero occupate dall'Unione Sovietica. Dal 1941 al 1944, durante la seconda guerra mondiale, la Germania nazista occupò i paesi, che dal 1944 al 1991 furono nuovamente occupati ed inglobati nell'URSS, che represse ogni tentativo indipendentista, fino alla sua stessa caduta nel 1991, quando riuscirono a dichiararsi nuovamente repubbliche indipendenti riconosciute a livello internazionale.

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